Il paesaggio che si apre ai nostri occhi è davvero suggestivo, ricco di bellezze naturali, storia e tradizioni.
Siamo in Valpolicella, dal latino “Vallis polis cellae“, ossia “valle dalle molte cantine”, a riprova dell’antichissima vocazione vitivinicola che risale all’epoca romana, ed è la bellissima zona collinare che oggi vi porto a visitare.
Protagonisti sono i vigneti che da fondovalle si inerpicano su per le colline in un saliscendi intervallato da terrazzamenti con i caratteristici muri a secco, marogne, in un scenario mai monotono in cui le sfumature di verde cambiano di continuo.
A pochi chilometri da Verona, circondata dalla Valdadige, la Lessinia e il vicino Lago di Garda, grazie al suo clima sempre mite e temperato, il terreno di origine calcarea e i numerosi “progni” che la attraversano ( piccoli corsi d’acqua a carattere torrentizio), la Valpolicella ha davvero tutto ciò che serve per produrre vini che tutto il mondo ci invidia.
Numerose infatti sono le realtà vitivinicole che rendono ricca questa zona.
Terra di vino dicevamo ma non solo, numerose le bellezze naturali ed architettoniche che fanno di questo territorio un luogo in cui perdersi per la gita di un giorno oppure per soggiorni più lunghi in cui scoprire territori e cultura.
La Valpolicella è un insieme di piccoli comuni che ospitano eleganti ville venete, antiche pievi romaniche e piccole chiesette di campagna in un connubio tra storia cultura sapori e tradizioni.
Nelle zone più a nord troviamo inoltre, bellissimi paesaggi naturali con boschi, cascate e antiche cave di pietra dove gli appassionati di geologia possono trovare ancora tracce di popolazioni antiche.
Vari sono infatti gli itinerari che si snodano attraverso la Strada del Vino della Valpolicella e che portano ad esplorare la zona sia in macchina che a piedi, bicicletta oppure cavallo.
Vi suggerisco, una volta raggiunto il vostro punto di partenza, di lasciare l’auto e inoltravi nei sentieri fra le vigne per immergervi nelle bellezze della zona.
COSA VEDERE IN VALPOLICELLA
San Giorgio Ingannapoltron
Inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia, San Giorgio Ingannapoltron si trova sulla sommità della collina sopra il paese di S.Ambrogio di Valpolicella (zona di estrazione di marmo pregiato).
Questa amena località ospita la bellissima Pieve altomedievale realizzata in pietra locale, con un monumentale campanile ed un grazioso chiostro. Nel vicino Antiquarium sono conservati i reperti epigrafici degli Arùsnates, una popolazione di probabile origine etrusca che aveva mantenuto proprie divinità e tradizioni di culto anche dopo l’arrivo dei romani.
La sua posizione regala una vista impagabile, infatti dalla piazza del paese ci si può affacciare al belvedere con vista lago di Garda e ammirare il tramonto seduti sulla panchina a forma di cuore guardando il sole che si specchia nell’acqua. Un momento davvero molto romantico da accompagnare con un buon bicchiere di vino.
Una curiosità, Ingannapoltron è un termine del dialetto veronese che significa “inganna il pigro”. Il borgo si trova in collina ma ai viandanti che arrivavano dalla pianura sembrava che non fosse poi così lontano. In realtà la strada è abbastanza ripida e piena di tornanti, quindi ci voleva fiato e costanza per arrivare in cima a piedi.
Pieve romanica di San Floriano
A ridosso della provinciale nel comune di San Pietro in Cariano, in località San Floriano troviamo la bellissima Pieve romanica con facciata in tufo ancora ben conservata, anche se alcune fonti storiche narrano di una pieve in epoca Longobarda già nel ‘905.
Villa della Torre – Fumane
El palasso (il palazzo) come lo chiamano gli abitanti di Fumane, è un’antica dimora di campagna costruita per le attività agricole del podere, ma soprattutto concepita come luogo per la pace del corpo e dell’anima, secondo i canoni amati dagli Umanisti. Un piccolo gioiello del ‘500 immerso tra i vigneti, il cui schema architettonico chiuso ricorda però quello delle antiche domus latine: tutto si sviluppa intorno al ‘cuore’ della casa, il peristilio.
Cascate di Molina
Situata poco sopra il paese di Fumane, Molina è sempre stata una zona molto ricca di acqua. Infatti il suo nome deriva dai molti mulini che in epoche passate furono costruiti per sfruttare l’energia idraulica dei vari ruscelli.
Ora è sede di un bellissimo parco, un’oasi naturalistica ricca di cascate, sorgenti e laghetti circondati da boschi, prati verdeggianti e speroni rocciosi.
Assolutamente da non perdere un giro in altalena che ti porta a toccare l’acqua della cascata.
Ponte di Veja
Non troppo lontano da Molina, ai confini con il parco della Lessinia, troviamo il Ponte di Veja maestoso arco naturale di roccia, formatosi grazie alla caduta, in epoca preistorica, della parte interna di una grande grotta carsica. Si narra abbia ispirato anche Dante Alighieri nella descrizione delle Malebolge dell’Inferno.
Villa Mosconi Bertani – Arbizzano di Negrar
Nella soleggiata località di Novare, ad Arbizzano di Negrar, sorge Villa Mosconi Bertani, maestosa villa della metà del Settecento. Da sempre collegata all’attività vinicola grazie ai vigneti che la circondano, è arricchita da un romantico parco stile inglese con annesso laghetto. Affreschi di soggetto allegorico impreziosiscono i saloni della villa, che è ora sede dell’azienda vinicola Bertani. Luogo molto tranquillo, è meta di passeggiate nei sentieri che costeggiano i vigneti.
Cave di Prun
Il piccolo paese di Prun, che si trova sopra Negrar, offre un invidiabile affaccio alla splendida vallata che si mostra ai suoi piedi.
È famoso nel mondo per le Cave da cui si estrae una pietra speciale dal caratteristico colore tendente al rosa che ha preso il nome di “Pietra di Prun”. La Pietra di Prun è stata utilizzata per costruire l’Arena di Verona ed anche per molti altri importanti palazzi e monumenti storici della Valpolicella e del Veronese. Le Cave di Prun sono ancora ben visibili con le loro affascinanti gallerie ed una piccola parte è visitabile.
DA PROVARE IN VALPOLICELLA
Il Vino Protagonista
Corvina , Corvinone, Rondella, Molinara e il più antico Oseleta sono i vigneti autoctoni della Valpolicella, dai quali nascono i vini Rossi della Valpolicella, il Classico, il Classico Superiore per arrivare ai più preziosi e rinomati Amarone, Ripasso finendo poi con il dolce Recioto vino da dolce e da meditazione.
Si hanno testimonianze storiche e letterarie che dimostrano che già gli antichi Romani durante l’inverno disponevano le uve su graticci di bambù, le “Arelle”, ad appassire per poi ricavare un vino dolce molto concentrato a cui diedero il nome di Reticum, ora Recioto. Nome che probabilmente proviene dal veneto “recia” (orecchia), con questo termine viene infatti indicata la parte più alta del grappolo, quella più esposta al sole e quindi più ricca di zuccheri.
Ma fu solo nel secolo scorso che si ottenne la sua versione secca, L’Amarone, la cui lavorazione rimane però immutata nel tempo grazie al lungo e lento processo di appassimento dell’uva nei fruttai ben ventilati che dura più di 100 giorni durante il quale l’uva perde quasi metà del suo peso e gli zuccheri si concentrano per un vino rosso strutturato, vellutato al palato e dai sentori di frutta passita.
Il Ripasso invece nasce dal connubio tra il Rosso Valpolicella classico e l’Amarone, dove il “ripasso” è la macerazione di Valpolicella con vinacce di Amarone per circa 15-20 giorni., metodo che consente al vino di ricevere l’aroma che è proprio dell’Amarone.
Numerose sono le cantine, da quelle più rinomate a quelle a conduzione familiare, che propongono visite guidate con degustazione.
Cosa mangiare in Valpolicella
In Valpolicella i sapori sono autentici. La cucina è ricca e gustosa ed ogni ristorante o trattoria è un pezzo di storia locale.
Immancabile è la pasta fresca, rigorosamente fatta in casa, condita con i vari ragù di carne oppure con il Tartufo della Lessinia. Assolutamente da provare il Risotto all’Amarone, morbido e profumato con il vino re della Valpolicella.
Ma non si può iniziare il pranzo senza assaggiare la Soppressa, salame a grana grossa dal tipico sapore di aglio e leggermente speziato, da gustare con la polenta abbrustolita e le verdure sottoaceto.
Nei secondi è la carne a farla da padrona, che sia alla brace oppure stufata, i sapori sono quelli di casa.
Un pezzetto di Monte Veronese, il formaggio tipico delle montagne veronesi, abbinato alle mostarde di frutta è invece la conclusione perfetta della vostra degustazione dei sapori locali.
E per dolce? Ovviamente la Sbrisolona con un bicchiere di buon Recioto della Valpolicella.
Non mancano sicuramente i Ristoranti più innovativi, ma a me piace raccontarvi la storia del territorio.
Dove alloggiare in Valpolicella
La Valpolicella è un luogo tranquillo dove potersi rigenerare dallo stress cittadino, e l’ospitalità è davvero sentita. Numerose le proposte, per tutte le esigenze e tasche, dai B&B agli Agriturismi, dalle Aziende agricole agli Hotel di lusso immersi nel verde e nella pace più assoluta.
Come arrivare in Valpolicella
IN AUTO
A4 – Autostrada Serenissima Milano – Venezia – Uscita Verona Sud – Dirigersi verso Borgo Trento e prendere la SP 1 in direzione Trento/Valpolicella.
A22 – Autostrada Modena – Brennero – Uscita Verona Nord e prendere la SS12 in direzione Trento Valpolicella per circa 10km fino all’uscita Sant’Ambrogio di Valpolicella.
IN TRENO
Dalla Stazione di Verona Porta Nuova potete prendere l’autobus urbano 21 oppure le numerose corriere extraurbane. Potete acquistare i biglietti e consultare gli orari presso Atv Verona nel piazzale antistante la Stazione https://www.atv.verona.it/
IN AEREO
L’Aeroporto Catullo di Verona/Villafranca dista 12 kilometri dalla Valpolicella.
E’ collegato alla Stazione ferroviaria di Porta Nuova con un bus navetta con partenze ogni 20 minuti.
Dalla stazione potete poi prendere l’autobus urbano 21 oppure le corriere extraurbane verso il comune che intendete visitare.
Potete acquistare i biglietti e consultare gli orari presso Atv Verona nel piazzale antistante la Stazione https://www.atv.verona.it/
Se invece noleggiate un auto, dall’aeroporto seguite le indicazioni direzione Autostrada Verona Nord proseguendo sulla SS12 per altri 10 km fino alla rotonda di Sant’Ambrogio di Valpolicella. Sarete arrivati in Valpolicella.
I MIEI CONSIGLI
- Durante il periodo di Pasqua a Negrar si svolge abitualmente il Palio del Recioto e dell’Amarone, la festa enologica più frequentata e conosciuta della Valpolicella con abbinato il concorso enologico e le degustazioni di vino in piazza.
- Se invece volete trascorrere una giornata di coccole, il parco termale Aquardens a Pescantina, vi farà rinascere. Un susseguirsi di vasche e lagune, grotte e cascate di acqua salso-bromoiodica che sgorga purissima a 47°C da una profondità di 130 metri, adatte sia alle cure che al relax.
- Durante la primavera, in Valpolicella si può assistere anche alla fioritura dei numerosi alberi di Pesco nella zona di Pescantina e di Ciliegi verso Marano di Valpolicella, mentre in autunno è tempo di raccogliere l’oro giallo, le Olive.
Per ulteriori informazioni visitare i portali
Lascia un commento